Dipartimento di Farmacia e Scienze della Salute e della Nutrizione - Tesi di Dottorato
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Questa collezione raccoglie le Tesi di Dottorato afferenti al Dipartimento di Farmacia e Scienze della Salute e della Nutrizione dell'Università della Calabria.
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Item Identificazione del recettore strogenico GPER (G-protein-couple estrogen receptor) nella ghiandola prostatica umana: valutazione del GPER nei tessuti prostateci benigni e neoplastici(2015-12-18) Rago, Vittoria; Sisci, Diego; Carpino, AmaliaGli estrogeni sono coinvolti nella crescita, differenziazione e patogenesi della prostata umana attraverso la mediazione dei classici recettori estrogenici (ER e ER). D'altro canto, il meccanismo non genomico degli estrogeni sembra esercitare un ruolo importante su segnalazioni di percorsi che dirigono o indirettamente modulano l'espressione genica. In questo scenario, il G protein-coupled receptor, GPER (precedentemente chiamato GPR30), è stato implicato nella mediazione rapida degli eventi trascrizionali in risposta agli estrogeni. Alcuni studi supportano l'ipotesi che GPER rappresenta un recettore estrogeno-sensibile e la sua iper-espressione sembra essere fondamentale i diverse patologie neoplasiche. L’espressione di GPER è stata recentemente evidenziata in alcuni tessuti riproduttivi umani, ma la sua espressione a livello prostatico è ancora sconosciuta. In questo studio, abbiamo valutato, l’espressione di GPER in 5 pazienti affetti da patologie prostatiche non neoplastiche, e in 50 pazienti affetti da adenocarcinoma, mediante analisi immunoistochimica e Western blot.. Le aree normali della prostata benigna hanno mostrato una forte immunoreattività del GPER nel citoplasma delle cellule epiteliali basali insieme ad una debole colorazione nel citoplasma delle cellule stromali. Nessuna immunocolorazione è stata invece osservata nelle cellule epiteliali luminali secretorie. L’analisi immunoistochimica ha evidenziato l’espressione cellulare di GPER in tutti i campioni di adenocarcinoma esaminati ma con una variabilità correlata alle diverse architetture delle cellule tumorali (Gleason patterns). Le regioni che presentavano lesioni pre-neoplastiche HGPIN (high-grade prostatic intraepithelial neoplasia) hanno evidenziato una intensa immunoreattività per il recettore, mentre nelle aree tumorali la positività al GPER è stata correlata ai “Gleason patterns” e valutata con il metodo di Allred. Una intensa immunoposititvità al GPER è stata evidenziata nelle aree tumorali Gleason pattern 2 e pattern Gleason 3 (leggermente ridotta in queste ultime), mentre debolmente colorate apparivano le aree con Gleason pattern 4. L’analisi Western blot degli estratti proteici benigni e tumorali ha confermato questo risultato. È stato inoltre osservato un aumento delle forme fosforilate dei livelli di Akt e di CREB nei campioni di pazienti affetti da adenocarcinoma scarsamente differenziato rispetto alle altre categorie. In conclusione, nel presente lavoro, per la prima volta, abbiamo identificato GPER nelle cellule basali epiteliali della prostata umana non neoplastica, con una diversa localizzazione rispetto ai classici recettori estrogenici. Abbiamo inoltre evidenziato l'espressione di GPER nelle cellule di adenocarcinoma prostatico ma con una modulazione della sua intensità dipendente dall’organizzazione delle cellule neoplastiche. La immunoreattività al GPER appare quindi inversamente correlata al grado di differenziazione tumoralItem Novel molecular mechanisms involved in the stimulatory action of zinc in breast cancer(2016-11-22) Perri, Maria Grazia; Sisci, Diego; Maggiolini, MarcelloLo Zinco (Zn), minerale essenziale che regola diverse funzioni biologiche, è coinvolto nella progressione del tumore mammario. In particolare, è stato dimostrato che in seguito all’attivazione indotta dallo Zn di recettori ad attività tirosin-chinasica, come IGF-IR, EGFR e IR, vengono innescate vie di trasduzione del segnale che sono alla base della progressione tumorale, quali la via delle MAP-chinasi (MAPK) e la via del fosfatidilinositolo3-chinasi (PI3-K)/AKT. Numerosi studi hanno inoltre dimostrato il coinvolgimento di recettori accoppiati a proteina G (GPCRs) nello sviluppo dei tumori e la loro azione sinergica con vari recettori di membrana . Alla luce di tali osservazioni, una migliore comprensione dei processi attraverso cui i recettori per i fattori di crescita cooperano con segnali mediati da GPCRs potrebbe contribuire allo sviluppo di nuove strategie terapeutiche volte a prevenire e/o ritardare la crescita tumorale. Nel presente studio, è stato dimostrato che lo Zn è coinvolto nel cross-talk funzionale tra IGF-IR, EGFR e GPER in cellule di tumore mammario e fibroblasti tumore-associati (CAFs). In particolare, è stato dimostrato che GPER, IGF-IR e EGFR contribuiscono agli effetti stimolatori indotti da ZnCl2 nella progressione del ciclo cellulare, nella proliferazione e nella migrazione di cellule di carcinoma mammario e dei CAFs. I nostri risultatievidenziano nuovi meccanismi molecolari attraverso i quali lo Zn può indurre effetti stimolatori in cellule di tumore mammario e nei CAF, suggerendo pertanto nuovi potenziali approcci farmacologici nel trattamento del carcinoma mammario.Item Estrogen Receptor beta, through Sp1, recruits a corepressor complex to the Estrogen Receptor alpha gene promoter in breast cancer cells(2012) Zito, Domenico; Sisci, Diego; Andò, SebastianoHuman Estrogen receptors alpha (α) and beta (β) are essential components of a complex signal transduction pathway that regulates mammary growth and development. Several studies have reported that normal breast tissues display a relative higher expression of ERβ than ERα, which drastically changes during breast tumorogenesis. Thus, it is reasonable to suggest that a dysregulation of the two estrogen receptor subtypes may induce breast cancer development. However, the molecular mechanisms involved in the potential opposing roles played by the two estrogen receptors on tumor cell growth still needs to be elucidated. In the present study, we have demonstrated that ERβ overexpression in breast cancer cells decreases cell proliferation and down-regulates ERα mRNA and protein content, with a concomitant repression of estrogen-regulated genes. Transient transfection experiments, using a vector containing the human ERα promoter region, showed that elevated levels of ERβ down-regulated basal ERα promoter activity. Furthermore, site-directed mutagenesis and deletion analysis revealed that the proximal GC-rich motifs at −223 and -214 are critical for the ERβ-induced ERα down-regulation in breast cancer cells. This occurred through ERβ-Sp1 proteinprotein interactions within the ERα promoter region and the recruitment of a corepressor complex containing the nuclear receptor corepressor NCoR, accompanied by hypoacetylation of histone H4 and displacement of RNA polymerase II. Silencing of NCoR gene expression by RNA interference reversed the down-regulatory effects of ERβ on ER α gene expression and cell proliferation Collectively, these results suggest a novel mechanism by which overexpression of ERβ, through NCoR, is able to down regulate ERα expression, thus repressing ERα’s main role on breast cancer cell growthItem In vitro mechanism for downregulation of erα expression by epigallocatechim gallate in ER+/PR+ human breast cancer cells(2013-11-26) Russo, Alessandro; Sisci, Diego; De Amicis, FrancescoLa prolungata esposizione agli estrogeni rappresenta un fattore di rischio per lo sviluppo e la progressione del carcinoma mammario, pertanto la terapia antiestrogenica è considerata l’approccio terapeutico di elezione per il trattamento del carcinoma mammario ormono-dipendente a tutti gli stadi. Purtroppo, spesso ci può essere una ricomparsa del tumore che si manifesta come conseguenza dello sviluppo di una resistenza ormonale secondaria. A tal proposito, sostanze in grado di down-regolare il recettore estrogenico, in grado di esercitare una tossicità minima e di agire su bersagli multipli, stanno suscitando un notevole interesse dal punto di vista clinico. Negli ultimi anni l’epigallocatechina-3-gallato (EGCG), un composto polifenolico presente nel tè verde, ha suscitato una significativa attenzione per le sue proprietà chemio-preventive e antitumorali. In particolare, in questo studio si è cercato di delineare il meccanismo molecolare attraverso il quale EGCG regola l’espressione di ERα in cellule di carcinoma mammario ER+/ PR+. I dati del presente lavoro hanno mostrato che EGCG down-regola ERα dal punto di vista di proteina, di mRNA e di attività del promotore genico con una concomitante riduzione del segnale genomico e non genomico di ERα. Noi dimostriamo che questi eventi sono mediati dall’attivazione del signaling p38MAPK/CK2 che porta al distacco dell’isoforma B di PR da hsp90 e di conseguenza alla sua traslocazione nel nucleo. I nostri saggi EMSA e ChIP hanno rivelato che, sotto trattamento con EGCG, PRB è reclutato all’emisito contenente elementi di risposta al progesterone (half-PRE site) presente sul promotore di ERα. Questo avviene contemporaneamente alla formazione del complesso con i corepressori N-Cor e HDAC1 che induce quelle alterazioni nella struttura della cromatina, come la de acetilazione, che bloccano l’accessibilità al promotore da parte dell’RNA polimerasi II che viene così spiazzata. I dati del presente lavoro permettono di delineare un nuovo modello secondo il quale EGCG down-regola ERα con una conseguente azione inibitoria sulla proliferazione delle cellule di carcinoma mammario ER+/PR+.Item <> estrogen receptor α is the key regulator of the bifunctional role of FoxO3a transcription factor in breast cancer motility and invasiveness(2013-12-02) Cesario, Maria Grazia; Sisci, DiegoThe role of the Forkhead box class O (FoxO)3a transcription factor in breast cancer migration and invasion is controversial. Here we show that FoxO3a overexpression decreases motility, invasiveness, and anchorage-independent growth in estrogen receptor α-positive (ERα+) cancer cells while eliciting opposite effects in ERα-silenced cells and in ERα-negative (ERα−) cell lines, demonstrating that the nuclear receptor represents a crucial switch in FoxO3a control of breast cancer cell aggressiveness. In ERα+ cells, FoxO3a-mediated events were paralleled by a significant induction of Caveolin-1 (Cav1), an essential constituent of caveolae negatively associated to tumor invasion and metastasis. Cav1 induction occurs at the transcriptional level through FoxO3a binding to a Forkhead responsive core sequence located at position −305/−299 of the Cav1 promoter. 17β-estradiol (E2) strongly emphasized FoxO3a effects on cell migration and invasion, while ERα and Cav1 silencing were able to reverse them, demonstrating that both proteins are pivotal mediators of these FoxO3a controlled processes. In vivo, an immunohistochemical analysis on tissue sections from patients with ERα+ or ERα− invasive breast cancers or in situ ductal carcinoma showed that nuclear FoxO3a inversely (ERα+) or directly (ERα−) correlated with the invasive phenotype of breast tumors. In conclusion, FoxO3a role in breast cancer motility and invasion depends on ERα status, disclosing a novel aspect of the well-established FoxO3a/ERα interplay. Therefore FoxO3a might become a pursuable target to be suitably exploited in combination therapies either in ERα+ or ERα− breast tumors.